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5. Il cactus del dott. Ken Hashimoto

[ « indietro ]     Il dott. Ken Hashimoto, leggendo degli esperimenti di Backster, si pose uno scopo ancora più ambizioso: riuscire a parlare col cactus che aveva in casa.
Ebbe una intuizione originale: come la voce umana poteva essere riportata su un poligrafo in modo che venisse generato un grafico dai pennini dello strumento, allo stesso modo l'attività elettrica della pianta, che veniva di solito registrata dal poligrafo, poteva essere tradotta in suoni. Per fare ciò, il dott. Ken Hashimoto utilizzò un semplice nastro magnetico su cui registrò il suono prodotto dalla opportuna modulazione dei messaggi elettrici emessi dal suo cactus. Il suono che ne derivò risultò essere come il ronzio acuto della corrente ad alta tensione, tuttavia esso subiva delle variazioni che i coniugi Hashimoto assicurarono di riuscire ad interpretare. Addirittura sostenevano di capire quando la pianta era allegra. A quanto sembra, riuscirono ad insegnare al cactus a contare ed a sommare sino a venti.

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