Passeggiando tra i vicoli del rione Sanità di Napoli, ci si può imbattere, tra l’altro, in curiose cappellette, note come “grotte” delle anime del purgatorio.
All’interno di queste la scena che si presenta è sempre la stessa, anime oranti avvolte tra le fiamme che a braccia aperte cercano una preghiera a loro dedicata, quella che in napoletano è definita “rinfresco”, ovvero una sorta di sollievo dalle pene inflitte dal calore del fuoco che le attornia.
Già nella fine del ‘600 compare l’idea che le anime purganti avessero bisogno di tali “sollievi” per poter accelerare la loro ascesa al Paradiso e che, in cambio delle preghiere dei viventi, queste potessero ricambiare con grazie e favori ottenuti per intercessione.
Cosa si nasconde dietro questo culto?
Che legame c’è con alcune tradizioni sudamericane?
Prepariamoci ad un viaggio nel mondo dei defunti.