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Le pellicole che hanno per tema il vampirismo sono un migliaio, secondo il "Dizionario del film Morandini", e classificabili in cinque gruppi: 1) film di vampiri tradizionali (Dracula e affini); 2) film dove i vampiri sono una razza alternativa a quella umana, come in Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) o in Underworld; 3) film a fono psicotico, come Martin (1978) storia di un uomo che si crede un vampiro; 4) film di vampiri alieni provenienti da altri mondi (I vampiri dello spazio, 1975); 5) film di vampiri come creature artificiali costruiti dagli uomini. Il primo vampiro del cinema è Nosferatu, di Murnau, film muto che risale al 1922. Capolavoro dell'espressionismo tedesco, la critica lo considera insuperato. In America bisogna attendere il 1931 per vedere Bela Lugosi, attore di origine ungherese che aveva interpretato il conte in 261 repliche teatrali, vestire i panni del vampiro al cinema nel film di Tod Browning Dracula (1931). Più recente (1992) il colossal di Francis Ford Coppola Bram Stoker's Dracula, prodotto dalla Columbia Tristar (Sony) e costato 40 milioni di dollari, dove Gary Oldman è il vampiro e Winona Ryder (Mina) la reincarnazione ottocentesca della moglie. Tre anni dopo, il vampiro diventa comico grazie a Mel Brooks.

di Antonio Armano e Fabio Sclosa

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