Definiamo maniaci-vampiri le persone che, identificandosi nella figura del vampiro, commettono omicidi o altri atti violenti imitando il comportamento vampirico.
Comprensibilmente, queste persone non sono assolutamente gradite alle altre categorie HLV i quali, anzi, non vogliono in nessun modo essere accomunati ai primi o essere considerati anche solo vagamente loro affini.
In psicologia questi individui vengono definiti soggetti alla sindrome di Renfield.
Spesso durante i dibattiti o le poche trasmissioni in cui si parla del fenomeno degli HLV, questi individui vengono presi quali esempi di tale fenomeno.
È possibile che alcune persone con disturbi mentali sfruttino il mito del vampiro e l'esistenza degli HLV per sentirsi liberi di agire secondo le proprie devianze.
È altresì possibile che un HLV possa arrivare ad un tale punto di dipendenza dal sangue da commettere anche atti illeciti, ma la cosa è rara.
I maniaci-vampiri infatti normalmente danno inizio al loro comportamento deviato, assumendo sangue o carne (cruda) animale come palliativo del loro reale stimolo maniacale; solo in seguito la loro propensione sfocia, in un'escalation verticale, nella violenza.
Molti celebri criminali storici sono stati definiti vampiri: basti ricordare la contessa Elizabeth Bathory, il marchese de Sade, Fritz Haarman, Gilles de Rais e John Haigh.
Vengono considerati vampiri dalla psicologia e maniaci-vampiri dagli HLV anche coloro che commettono atti cannibalici, nel caso in cui siano soddisfazione di uno stimolo che provoca godimento.