Capitolo 1

Camminava silenzioso, completamente stretto nel suo cappotto, le mani chiuse a pugno... ormai ghiacciate e violacee, il viso contratto da una smorfia di dolore, mentre un vento artico gli graffiava il viso... con il suo glaciale abbraccio... Incurante di tutto... proseguiva nel suo incedere, macinando passi su passi... gli occhi fissi sull'asfalto umido... immerso nei suoi pensieri... si inoltrò in bui vicoli.
Lasciò le strade affollate della città, con i suoi numerosi negozi addobbati a festa, migliaia di lucine colorate, festoni multicolori, e i mille volti sorridenti ricolmi di pacchi e pacchetti... ogni passo... lo portava via da tutta quell'aria di festa, di consumismo, dal vociare e dalle risa.
Fino a giungere in un oscuro piazzale, al centro del quale si fermò: alzò la testa, che fino ad allora era rimasta china. I lunghi capelli neri accompagnarono quell'improvviso gesto ondeggiando magicamente, la luna argentea si rifletteva magnificamente in essi creando riverberi scintillanti in quei lucenti fili d'ebano, in quell'istante, notai anche i suoi misteriosi occhi di ghiaccio: grandi e profondi, di un celeste chiarissimo che sfociava nel bianco.
Aprì le braccia e con un rapido gesto si liberò dal lungo cappotto apparendo nella sua immensa e infinita bellezza... la pelle era cosi candida e delicata da apparir lucente... il corpo era delicato e i lineamenti perfetti.
Dalle sue spalle si ergevano due imponenti e lucide ali nere... completamente ammaliata da quella immagine mistica... restai li ferma a contemplarlo... vidi il suo viso volgersi lentamente verso me... e i miei occhi incontrarsi con i suoi, in quell'attimo sentii il sangue raggelarsi.. e il corpo farsi di pietra.
Ero terrorizzata, ma allo stesso tempo, affascinata da quella meravigliosa creatura che avanzava sempre più. Socchiuse le piccole labbra carminie mi sorrise... tese una mano... la poggiò sulla mia fronte.
Sentii la pelle scottare... bruciare... urlai, dibattendomi, ma le sue ali mi avvolgevano... immobilizzando ogni mio gesto... volsi gli occhi verso il cielo mentre inarcavo il corpo in preda ad atroci sofferenze le lacrime li colmarono mentre il buio mi inghiottiva... e poi più nulla..

Quando rinvenni ero distesa mezza congelata sull'asfalto bagnato di una squallida strada di periferia... mi sentivo confusa, stanca, debole, strana... strisciai lentamente verso una piccola pozza d'acqua... vi immersi il viso... e mi fermai a riprende fiato.. mentre riempivo i miei polmoni d'aria.
Guardai distrattamente di fonte a me... nelle vecchie vetrate di un ormai abbandonato negozio... scorsi il riflesso della mia immagine... in quel vetro... non vi era più la donna che conoscevo... ma la forma femminile dell'oscura creatura che avevo incontrato... mentre stupita continuavo ad osservare il mio riflesso... sentii la sua mano sulla mia spalla... mi volsi... era li davanti a me nel suo tenebroso splendore... mi carezzò il viso... e disse:
“Ti aspettavo... o mia regina...”     [ Vai a pagina: 2 » ]

di Maria Coelo