[ Torna a pagina: 1 » ] Poi, toglietevi armonicamente da questa posizione appena assunta e avrete percepito come si apre quel passaggio. L'unica differenza ma, in verità vi sconsiglio di immaginarlo, era che quelle forme organiche non erano esattamente dita di mano ma qualcosa di appena simile e riconducibile per forma ad esse poichè in realtà parevano più delle costole, ecco erano come delle ossa che si incrociavano ma avevano qualcosa di più primordiale e vegetale potevano sembrare legno se non avessero avuto quella particolare capacità di sembrare di carne una volta apertesi, nella maniera in cui ogni volta che varcava quella soglia lei pareva nascere appena partorita da un utero materno che la aveva dolcemente ospitata per la calde, pericolose assolate ore del giorno.
Così, appena fuori dalla porta, come un ombelico con cui il feto si nutre, poggiava su una colonna lignea intarsiata in forma di cordone ombelicare il vassoio contente la tazza con il sangue del suo amore.
Romantico segno di legame profondo tra i due di cui, di fatto,non è questa la sede appropriata per parlare. Forse però ne parleremo più in un'altra occasione.
Anche perchè lui seppur, al contrario di Lei, molto deciso e aggressivo, ucciderebbe sicuramente se percepisse che nei vostri cervelli si sta facendo spazio la malaugurata idea di concupire con la Dama.
Tornando al nostro discorso: non era comprensibile se lei fosse appena uscita dall'utero-loculo o vi fosse appena entrata. Come in una continua nascita nel mondo, aprendosi al suo passaggio la avrebbero come partorita in un'altra stanza. L'idea di eternità presente nel suo esistere doveva restare immutata, un eterno presente. Ogni movimento, pure semplice, assumeva un valore totale e carico di simboli e significati che anche io non sono delle condizioni di descrivere nella loro interezza. In questa grande struttura post-umana lei si muoveva come un corpo nel corpo. Era difficile stabilire con certezza dove finisse una particolare struttura e dove ne iniziava un'altra ed era altresì difficile stabilire se la casa fosse viva. Se godesse cioè di una vita propria. Se la casa fosse un organismo vivente in cui la Dama si muoveva come si muove il sangue nelle vene.
Non potevamo sapere cioè se l'alcove-loculo in cui lei desinava nelle ore diurne corrispondesse ad un cervello e se per contro il corridoio fosse interamente un cordone ombelicare e la toilette un tratto dell'intestino.Poteva anche essere che la Dama fosse, come già dicevo, il sangue che scorre nel corridoio-vena. O anche, ahime, dobbiamo dirlo una metastasi un un polmone malato di cancro. Di fatto spesso pareva (ma forse era solo una questione di Ombre, che il corpo stesso della dama diventasse uno con lo spazio. Cioè che il corpo della vampira e lo spazio in cui si muoveva fossero una unica creatura. O se avesse "semplicemente" la capacità di entrare in simbiosi con esso.
Lei ha il potere delle forme e dello spazio: Così Voi pensavate di avere la fortuna di guardarla negli occhi e invece improvvisamente vi trovavate trasportati sul terrazzo a contemplare il panorama oppure vi sembrava di vedere la sua bocca emettere un suono ed improvvisamente vi trovavate nella biblioteca davanti a più di cinquemila tomi. Ho sentito un gemito di raccapriccio tra i più arditi tra Voi, ma se voi aveste visto la sua grandiosa bellezza vi sareste ritrovati innanzi alla Nascita di Venere del Botticelli con l'unica differenza che la nostra Dama non nasceva dalle spumose acque del mare,ma da qualche brandello di inferno che ora le apparteneva.
In realtà vi chiedo la sensibilità di soffermarvi sul fatto che ai suoi occhi non era affatto un inferno.
è come noi lo percepiamo che ce lo fa sembrare come tale, ma sia lecito avere l'umiltà di ammettere, che noi comuni mortali abbiamo tutta un'altra vita,tutte altre preoccupazioni e impostiamo la nostra gioia o la nostra frustazione su ben altri motivi che finiscono per distoglierci dalla ricerca della verità e solo con lo studio della filosofia riusciamo magari ad avvicinarci. Ebbene Lei era immersa da secoli in quella dimensione quindi tutto il tempo di cui noi possiamo usufruire in questa breve vacua scura e a volte insignificante esistenza e ben poco più di un pomeriggio se paragonato all'eternità.
Per illuminarVi sulla questione senza voler accusare la Dama di essere un Demonio che vive all'inferno (cosa che ci metterebbe in una cattiva luce ai suoi occhi neri e profondi) e pur tuttavia cercare di descrivervi, almeno grossolanamente,quella realtà che la impegna così seriamente e profondamente, è che noi non dobbiamo pensare al corpo umano come lo conosciamo ed usarlo come modello da cui dedurre razionalmente la classica realtà che arditamente ci impegnamo o sorprendiamo a conoscere. La nostra struttura anatomica è molto ben diversa. Forse solo il suo Innamorato è in grado di coglierla nella sua interezza. Pareva quasi che quando le loro aure entravano in contatto tutto diventava più dolce e l'aria sinistra che aleggiava sulla dimora svaniva e sembrava un luogo veramente incantevole e meraviglioso. Ho sentito narrare che ai primi sorrisi che i due vampiri si scambiavano fiorissero certe specie di fiori da giardino come la Fegatella (detta anche erba trinita) che fiorisce in marzo e di fiori da palude come i Cinquefoglia d'acqua che ha fiori stellati di un bel porpora nei mesi di maggio.
Lui poteva baciarLe le labbra e carezzarLe la pelle. I più di noi al massimo possono giungere a carezzare velluti verdi e azzurri o sete nere e rosse, ma sarebbero, malgrado la notevole sensibilità dimostrata, ancora ben lontani dal percepire la corporeità della Dama. Provate a farlo, scegliete tra i vostri Velluti più esotici e le vostre sete più fini quelli che ritenete i migliori e toccateli, carezzateli ebbene... la sensazione che provate è molto gradevole ma ancora non si avvicina all'intensità dell'epidermide della Dama.
Sebbene le mani di Lui fossero morbidissime, le carezze che lui le elargiva raccoglievano secoli di guerre e caccia e di stragi e di fughe e di morti. Le profondità dei secoli e la freschezza dell'alba che Lui a volte attendeva per avere la meraviglia di potergliela descrivere con gli occhi freschi di un fanciullo. Una volta rimase quasi ustionato dai primi raggi del sole poichè si trovava ancora molto lontano da un rifugio sicuro quando il sole lo colse.
Lui era avventuriero e combattivo, profondamente romantico aveva un contatto soprannaturale con le forze della natura che a suo ordine diventavano violentissime o sapevano essere gentili amiche (almeno nelle ore notturne). Lui era molto più cattivo. Non ci doveva pensare molto, la parola Sangue lo faceva sorridere come un goloso in una gelateria. Lui era crudele e spietato.
Lui era il terrore della notte il vero principe delle tenebre. Amico del diavolo che a volte sbeffeggiava ritenendosi più nobile e prezioso e raro di Satana in persona. Lui era il vampiro il re della notte. Non si era mai visto nel corso dei secoli un gesto di bontà provenire da quell'essere, se non (ma pare scontato dirlo) nei confronti della sua Dama con la quale aveva attraversato e superato il rinascimento, il manierismo e il barocco, la rivoluzione francese, la rivolta dei Ciompi( poichè si erano trasferiti in Italia) la seconda guerra mondiale (periodo in cui trovare cibo era molto più facile e Lui temeva che lei si ingrassasse un pochino, sebbene loro non avessero per principio mai ucciso nessuno in quegli anni bui per l'umanità poichè erano contrari al genocidio e avevano da tempo anche rifiutato l'idea che la razza dei vampiri fosse superiore agli umani, in verità lo sapevano ma avevano deciso di ritirarsi dalle questioni mortali e occuparsi di loro stessi e del loro amore che l'intero impero sarebbe stato il corpo e lo spirito. Fu questa una parziale rottura con glialtri vampiri che sostenevano l'inferiorità di tutti gli uomini senza pregiudizi razziali), gli anni di piombo, gli anni novanta ed erano arrivati fino al ventunesimo secolo.
Il ventunesimo secolo piaceva da impazzire a Lui che spesso era stato da Lei sorprese a mangiucchiare cibi umani come i Tacos e lasciare un enorme caos nelle parti della dimora che lei non frequentava come le cucina.
Aveva scoperto da poco la musica heavy metal e, Ebbene sì duole ammetterlo pensando ad un essere che era in grado di suonare il pianoforte forse più meravigliosamente dei grandi Maestri e che si dilettava in pittura da oltre quattro secoli potendo vantare una competenza artistico pittorica superiore a qualsiasi altro) sovente aveva preso a cacciare ascoltando questo frastuono violento e veloce. Ne era così soddisfatto che pareva avesse iniziato a frequentare certi ambienti notturni dove si esaltavano le figure dei suoi antenati e ,addirittura, a volte aveva trascorso tempo osservando degli umani che si fingevano vampiri e suonavano il loro rock piuttosto che interessarsi alle delicatezze edoniste della Dama.
Il ventunesimo secolo era molto diverso dall'ottocento. In quel secolo, molto felice per loro da questo punto di vista, lo scopo principale dell'esistenza era l'affermazione sociale. Quindi lei non doveva fare altro che occuparsi di quello che le riusciva meglio dimostrare la sua superiorità nella concezione aristocratica di spazio e corpo. Mentre a lui spettavano gli approcci più virili: la musica, la pittura la discussione antropologica e il disprezzo per la filosofia intesa come elevazione della condizione umana. (compito che lo trovava coinvolto in prima persona essendo un vampiro e che agli occhi inconsapevoli degli amici lo facevano sembrare un sostenitore della causa aristocratica). Ultimamente riuscendo a concepire la realtà contemporanea così più brutale e frammentata rispetto a quella di qualche secolo precedente, si sorprendeva di come il cuore suo palpitasse con più passione al cospetto della dama stessa che sembrava essere l'ultima portatrice di quei valori cui erano così caldamente legati. L'unica preoccupazione della dama che la distoglieva almeno in parte dalla sua attività conoscitiva interpretativa era il nutrimento. Avrebbe difatto potuto morire se nessuno avesse provveduto a nutrirla perchè era enormemente fragile e non adatta alla caccia, così da secoli, anche quando la comunità era più numerosa, a Lei non venivano attribuite le qualità della cacciatrice. Sebbene molti temessero il suo potere metamorfico, bisognava che lei fosse enormemente nervosa perchè ciò avvenisse e di solito i suoi attacchi di rabbia non si manifestavano così a comando poichè di indole era gentile. Si sta facendo l'alba e Lui sta per rincasare. Quindi è meglio concludere il nostro discorso. Sembra essere stata una buona notte di Caccia visto che lui sembra carico di sangue per molti giorni. Lui si riempie delsangue delle sue vittime e poi togliendosene un poco alla volta con una siringhetta, con esso nutre la sua dama. Questo avrebbe finalmente permesso di restare un po' appartati e fuori dal mondo. Cercando di prendersi teneramente cura l'uno dell'altro.
Voglio ora rivelarvi lo scopo di questa lunga spiegazione e degli incantevoli momenti di suggestione dei quali siete stati lettori pazienti e, spero, affascinati. Ebbene oltre al nutrimento corporeo, il sangue, che il suo innamorato caccia per entrambi, cè un'altra cosuccia che la Dama deve nutrire: la sua abitazione e il suo spirito. Lo spirito della Dama ha bisogno di essere alimentato ed ella nel corso dei secoli hamolto evoluto il concetto di caccia. Essendo lei di temperamento più riflessivo che attivo, ed ha così sviluppato un metodo di caccia molto più sofisticato di quello che pratica lui (il cui scopo è quello di saziare gli appetiti del corpo non del cervello o dello spirito) e le emozioni che questa lettura vi sta generando arricchiscono lo spirito della dama che si sta saziando dei vostri impulsi nervosi e delle vostre emozioni per nutrire con i primi la sua abitazione e con le emozioni il suo spirito.
Nella migliore tradizione dei vampiri giusto adesso si sta cibando della vostra anima tramite la lettura di queste righe passaggio dimensionale tra il suo mondo e il vostro.
E non dite che siete stati costretti a giungere a questo punto.

di Andrè de Scudery