Finita la scuola, Josh e Montague decisero di festeggiare andando a cazzeggiare un po’ di notte per le strade.
Verso sera uscirono, vandalizzando un po’ ovunque, lasciando il segno sui muri e scrivendoci con le bombolette finchè nn si trovarono a Casa Smith. Casa Smith era una villa vecchia, diroccata, cn le persiane e le porte a pezzi; al suo interno c’era ancora tutto come lo aveva lasciato colui che l’abitava, sebbene i vandali potevano prendere tutto ciò che volevano. Si diceva in giro ke quella casa fosse infestata dal fantasma del vecchio proprietario, Gor Smith, il quale era stato ucciso misteriosamente nella sua stessa villa. Chiunque fosse stato ad ucciderlo non era mai stato catturato, e nessuno si era dato la pena di cercarlo, questo fantomatico assassino, perché il signor Smith era un uomo scorbutico e intrattabile con tutti.
I ragazzi si guardarono cn un sorriso sulle labbra: sarebbe stato eccitante poter raccontare agli amici ke erano entrati in Casa Smith a mezzanotte… già immaginava la faccia di quelli davvero ci credevano alla storia del fantasma! Loro dicevano che il vecchio Gor si sarebbe vendicato di chiunque fosse entrato nella sua casa, per questo nessuno aveva mai preso niente.
Ma per i due ragazzi erano tutte balle…volevano dimostrare di essere più coraggiosi degli altri. Così decisero di entrare.
Aprirono il cancelletto, ormai instabile, e oltrepassarano il giardino, morto. Arrivati alla porta, Josh e Montague si scambiarono uno sguardo, ed entrarono. La porta cigolò sinistramente, ma nessuno dei due ci fece caso.
La casa odorava di marcio, di vecchio; c’era uno spesso strato di polvere dappertutto, e grossi tappeti ricoprivano il pavimento sbeccato ke c’era sotto.
- Cos’avrebbe di spaventoso, questa catapecchia?- borbottò Montague. Josh rise, e riservò uno sguardo di disprezzo all’intera stanza – il salotto, sembrava- che stava osservando.
Diedero un’occhiata anche alle altre stanze, senza fretta, spostando alcuni oggetti tanto per fare. Josh prese da una stanza una cornice vuota, senza foto e con un vetro piuttosto sporco. La prese, e dopo averla osservata la buttò per terra, senza ritegno. La cornice si scheggiò, e il vetro andò in frantumi.
Arrivarono al piano superiore, passando per le scale scricchiolanti, ed entrarono in quella che un tempo era una bella camera da letto. Era proprio lì, nel suo sontuoso letto, durante il sonno, che era stato ucciso Gor Smith.
Qua non c’è niente di interessante- disse Josh.
Improvvisamente risuonarono dodici rintocchi di un vecchio orologio: era mezzanotte. I due ragazzi si fermarono, come pietrificati. I suoni sembravano provenire dalla casa, forse da quel grosso orologio vecchio stile che era giù nel salotto.
Eppure non era parso loro che funzionasse ancora…
Si guardarono: c’era qualcosa nell’atmosfera, di inquietante, che non li convinceva. Un brivido freddo li scosse.
Qualcosa d’inatteso attirò i loro sguardi: sul copriletto sgualcito stava succedendo qualcosa. Una macchia scura si allargava, impregnando il letto; un liquido scuro, denso, dall’odore forte….lo riconobbero subito, nonostante non ne avessero mai visto così tanto e così da vicino: sangue. Un’enorme pozza di sangue si stava allargando sotto i loro occhi, esattamente dove molti anni prima il corpo di Gor Smith veniva colpito a morte.
Josh sbarrò gli occhi e Montague aprì la bocca, ma nn riuscì ad emettere alcun suono. La paura li paralizzava. Ormai i dodici rintocchi erano cessati, ma si poteva ancora sentire quel suono lugubre, tenebroso, quell’eco lontana che ancora permaneva nell’aria.
I due ragazzi sentirono dei passi dietro di loro; non ebbero nemmeno la forza di scappare. Quando i passi smisero, i due si voltarono verso la porta: una figura li osservava con gli occhi iniettati di sangue. Il fantasma del vecchio Smith.
Dalla finestra in salotto entrò un lieve alito di vento che accarezzò la cornice vuota: il vetro intatto; era tornata esattamente al suo posto.
Nessuno rivide più Josh e Montague, nessuno seppe nulla. Ma quella sera, a mezzanotte, qualcuno potè giurare di aver sentito delle urla strazianti provenire da Casa Smith…urla che facevano accapponare la pelle. Urla di morte.