[ « indietro ]     I visceri.
Se "lui" fosse stato di origine egizia avrebbe iniziato a fracassare tutti i vasi dell'appartamento,ma dubitava che la fortuna,dio o chi per loro lo avrebbe assistito in un tale frangente.
Visceri.
Frattaglie.
Interiora.
Tic...toc...
Meno sessanta minuti all'ora x.
Il completo per la sepoltura era pronto e ben riposto nel guardaroba,al resto avrebbe pensato Jason...
Il guardaroba.
Entrò,gettò tutti gli abiti sul pavimento,vuotò le scatole che contenevano scarpe e stivali,scaraventò giù dal soppalco i bauli e le valige,nulla.Possibile che...Prese il telo che copriva il suo ricercatissimo completo funebre,quello che migliaia di fotografi avrebbero immortalato quando sarebbe stato esposto,giovane e bellissimo suicida,in uno splendido sarcofago di cristallo.
Il rumore della cerniera lampo lo assordò,ma eccolo lì,far capolino come un singolare serpente marino dal collo slacciato della camicia di candida seta ora macchiata di sangue rappreso.
La mano ammiccava con un esplicito gesto di sfida che "lui" aveva ricavato incastrando il primo e le ultime due falangi contro il ferro della stampella e poggiando il medio ritto contro il gancio della medesima.
"Figlio di puttana"imprecò David.
Venti minuti.
Tic..Toc..
Il puzzle era stato ricomposto,ogni tessera del mosaico aveva trovato al fine giusta collocazione,restava un unico piccolo irrisorio problema:come sbarazzarsi del corpo e cancellare le tracce che lo avrebbero reso apertamente reo dinnanzi ai piccoli uomini in divisa blu che fra poco avrebbero fatto irruzione nell'appartamento?
"Pensa,maledizione"si obbligò.
E come un rosa che sboccia fra la neve così un'idea balzana germogliò fra i suoi pensieri sconnessi.
Vendetta.
Prese un sacco di tela dal lavabo sotto la cucina,ne aveva una scorta imbarazzante,la sua colf li usava per portar fuori l'immondizia e scherzando sovente aveva fatto allusione che erano talmente capienti che avrebbero potuto ospitare un cadavere,non aveva il più vago sentore di quanto avesse avuto dannatamente ragione.
Infilò i pezzi anatomici di Martha nel sacco ,lo annodò saldamente con un pezzo di corda e si mise il tutto in spalla.
Scese rapidamente le scale ,il tempo a sua disposizione era praticamente quasi scaduto,non poteva permettersi il lusso di guardarsi furtivamente alle spalle.Giunse trafelato,gli anni cominciavano a farsi sentire,al parcheggio interno dello stabile,aprì non senza difficoltà il cofano della sua auto e vi scaraventò il pacco natalizio dentro.
Chiuse,si guardò finalmente intorno per accertarsi di non essere stato visto da nessuno e quando ne fu quasi matematicamente certo fece precipitosamente ritorno in casa.
Entrò nel bagno e prese un flacone di alcool etilico che teneva nella cassetta del pronto soccorso e lo versò interamente sulla coperta intrisa del sangue di Martha.
Si recò nel salotto vuoto e silenzioso ora inondato di sole caldo e denso di odori estivi ,prese dal mobile bar la bottiglia di vodka ed alcuni altri liquori e cominciò a schizzare in giro per le stanze il loro contenuto,riservando il quantitativo maggiore per la cucina,ovviamente.
Pescò l'accendino dalla tasca posteriore dei pantaloni (quando se li era infilati?Non lo rammentava,doveva averlo fatto in un momento imprecisato di quella folle corsa),lo accese ed avvicinò la fiammella alla scia di liquido alcolico che faceva capolino dalla soglia della cucina,come nel trailer del "Corvo" il fuoco si propagò seguendo la scia che egli stesso aveva tracciato,solo che invece delle ali di un uccello lui vide apparire il miraggio della fine di un incubo.
Compì il giro completo dell'appartamento e quando fu certo che ogni stanza avesse preso a bruciare,afferrò il cellulare e corse sul pianerottolo.
Compose il numero della polizia.
Una voce stanca e professionale dalla sessualità indefinita gli rispose:
"Qui distretto di polizia,posso esserle d'aiuto?".
"Mi trovo al 110 di Prospect Place,la mia casa sta andando a fuoco"disse gridando" credo sia doloso,vi prego mandate qualcuno immediatamente".
"Esca subito ed attenda fuori,i pompieri giungeranno in breve".
"Vi prego sbrigatevi!".
"Non si preoccupi,faremo il prima possibile,ma lei mantenga la calma e non si avvicini alle fiamme".
Chiuse la comunicazione e fischiettando scese le tre rampe di scale che lo separavano dalla strada sottostante.Una volta giunto di fronte al portone d'entrata si appoggiò con le spalle ad un furgone addetto al trasporto di mobili,si accese una sigaretta,inalò profondamente e ricominciò a canticchiare quella vecchia e noiosa canzone degli Stones.
I pompieri giunsero in modo realmente tempestivo ,neppure il tempo di fumarsi in pace una meritata sigaretta,pensò.
L'incendio si dimostrò più ostico del previsto,l'appartamento era interamento arredato in legno e l'abbondante tappezzeria aveva alimentato generosamente le fiamme rendendo l'intervento della squadra più complicato di quanto si potesse in origine prevedere,gli enunciò il capo dei vigili del fuoco,quasi a giustificare il fatto che l'intera dimora fosse andata irrimediabilmente distrutta nel rogo.Il rossore che gli animava le guance quando gli chiese l'autografo lo fece rabbrividire.
Due ore dopo era tutto finito.
Gli uomini in tuta arancione se ne erano andati ,i poliziotti dopo aver fatto i rilevamenti del caso non erano stati in grado di affermare con certezza che l'incendio fosse di origine dolosa,ma certamente era un'ipotesi che non poteva essere scartata in prima istanza,sarebbe stata una pista da battere,sa-gli aveva sussurrato l'agente Scanner-lei è una persona famosa-aveva enfatizzato quella parola come se si fosse trattato di una formula magica-è naturale che possa diventare il bersaglio di qualche esaltato a cui piacciono troppo i suoi film.
Rimasto solo montò in macchina ed appoggiò la testa contro le mani intrecciate sul volante,attento a non far suonare il clacson.
Improvvisamente la portiera dal lato del passeggero si aprì e Jason Collins ,manager,amico e fac totum del grande attore David Johansen,fece il suo ingresso sorridendo.
"Non male David,questa volta hai trovato veramente un'ottima soluzione".
Mancavano all'appello 12 metri di intestino ed un braccio,poi restava da rassettare la cucina e far sparire le tracce di sangue che praticamente si annidavano in ogni angolo della casa.
Interiora.
Una volta durante le riprese di un noir di dubbio gusto,ma di grosso ritorno economico,aveva dovuto soggiornare per circa una settimana in uno squallido alberghetto sperso e dimenticato nella campagna inglese,non rammentava neppure il nome del punto nero sulla carta geografica che avrebbe in teoria dovuto essere una città e che al loro arrivo aveva svelato tutto l'antico fascino di un cimitero abbandonato anche dagli spettri.
Nella prima sera di permanenza in quel tugurio la proprietaria ,nonché unica cuoca dello stabile,aveva preparato una sorta di spezzatino immerso in una salsa piccante e speziata,la cosa peggiore che avesse mai avuto la disgrazia di ingurgitare,quando aveva chiesto cosa fosse ,si era sentito replicare che si trattava di un'antica ricetta locale a base,essenzialmente,di frattaglie di pecora.Imparò una lezione fondamentale quella sera:non domandare mai troppo,si può sempre correre il rischio di trovare la soluzione ai propri quesiti,l'ignoranza,a volte,è un gran rifugio.
Ma cosa diavolo aveva a che fare quello stupido albergo con...
Accidenti.
Gesùdivino,Mazinga Z,Daitan 3 e tutti i signori dell'universo...
Si precipitò in cucina notando che la pozza di sangue che rivestiva più o meno uniformemente il linoleum un tempo verde,aveva perso la fluidità assumendo una consistenza gelatinosa ed appiccicaticcia.
Aprì il forno ed esultando trasse da esso una pirofila trasparente che non rammentava neppure di possedere dove erano state pazientemente arrotolati gli intestini di Martha,per ovviare all'odore di fluidi e solidi organici che senza ombra di dubbio si annidavano al suo interno "lui" aveva innaffiato la pietanza con abbondante aceto tanto che ora non si sarebbe potuto discernere esattamente da un esame approssimativo se si trattasse o meno di residui di natura umana.
Accese il forno,tolse la griglia forata di protezione e rovesciò il contenuto della pentola sulle fiamme blu aranciate originate dalla combustione del gas metano,chiuse prima che un refolo d'aria potesse fiaccare lo sfavillio del fuoco.
Il braccio.
Meno quaranta minuti all'ora x.
Improvvisamente si rese conto che non ce l'avrebbe mai fatta,avvertiva una spiacevole sensazione di tensione al centro della testa ed un rumore sordo,come una vibrazione lontana gli solleticava entrambi i timpani;probabilmente stava per restare stroncato da un ictus.
Pazienza.
Sempre meglio della galera.
David lo guardò peplesso,poi scoppiò in una fragorosa risata.
Gli mollò una sonora pacca sulla spalla e disse:
"Con cosa diavolo mi hai narcotizzato?Ho la testa sul punto di esplodere".
"Cloruro di etilene,una variante del comune cloroformio".
"E lei?".
"Ho reso innocua anche la ragazza ,con una dose più massiccia.L'ho strangolata e poi ho proceduto con la dissezione".
"E' meno divertente quando sono già morte".
"Lo so,cosa credi.Ma abitavi in un condominio,non potevo permetterle di fare troppo baccano o la polizia l'avrebbero chiamata sul serio i tuoi vicini.Quando abitavi in quella sperduta villa nei pressi della brughiera non avevamo problemi del genere,quelle galline potevano urlare fino a perdere la voce".
"E non solo quella"aggiunse David,risero entrambi.
"Credo che la prossima casa sarà in un luogo più isolato"continuò "altrimenti dovremo smetterla di giocare".
"Non te ne devi preoccupare domani stesso prenderò contatto con la solita agenzia immobiliare e vedrò di accontentarti".
"D'accordo".
"Cosa vuoi farne ora di lei?"aggiunse Jason additando con il pollice il retro dell'auto.
"stanotte la porteremo a casa di Friedriksen".
"Il regista?".
"Proprio lui.Tu nasconderai i pezzi di ...".
"Martha".
"Sì,di Martha,nel suo giardino ed io lo avvertirò che ha due ore di tempo per trovarli ricomporli e disfarsene,prima che la polizia sia avvertita degli strani rumori che provengono dalla sua villa".
"Vuoi portare anche lui nel gioco?".
"No,voglio solo che l'arrestino".
"Perchè?".
"E' un pessimo regista,tutti i film che mi ha fatto interpretare erano dei colossali fiaschi ,è ora che la smetta di nuocere al cinema".


di Vampire