"...e abbassa quello schifo!!"
Serena sbattè la porta della sua stanza, in risposta a quello che definiva "solito, violento sfogo della vecchia madre.." al quale aggiunse anche la parola "inutile.." mentre le note dure e graffianti del metal estremo facevano tremare i muri della sua camera e si propagavano tra candele nere, foto di cimiteri di notte, visioni di cattedrali gotiche e innumerevoli cd dai titoli blasfemi. Si stese sul letto e diede un'occhiata all'orologio a forma di bara che segnava mezzanotte passata, indossò le cuffie senza abbassare il volume (almeno non potevano più sentire da fuori) e aprì un libro sulla demonologia prestatole da Luca. Mentre si immergeva nella lettura di argomenti satanici, pensava a quanto Luca fosse cotto di lei e a quanto lei sfruttasse questa situazione per i suoi piaceri. Luca era un ragazzo tranquillissimo prima di conoscerla, tutto casa e chiesa, poi la sua vita normale era stata sconvolta da questa ragazza oscura, dai suoi torbidi pensieri, dalle sue manie e inizialmente si era pure messo in testa di volerla cambiare.. che illuso.. "come puoi cambiare la mia tristezza e la mia rabbia se non con altra tristezza e con altra rabbia??" le aveva gridato lei una volta, il calore solare che proveniva da Luca si era ben presto smorzato e in pochi mesi lei lo aveva plasmato come un burattino, ora era solo un giocattolo al suo servizio e qualunque cosa lei desiderasse, un passaggio per andare al pub, un libro per lei troppo costoso, o l'ultimo degli Immortal, bastava chiedere, anzi, accennare e lui partiva e obbediva come un cane fedele. Ogni tanto, proprio come ad un cane fedele, lei gli concedeva qualche carezza o gli si stendeva sulle gambe nel buio della macchina, ma nulla più. Lei andava con qualsiasi altro ragazzo glielo chiedesse o quasi, ma non con lui.. c'era qualcosa in lui, così innocentemente docile, che le diceva che una persona così buona e cara doveva essere ancora più perfidamente sfruttata, umiliata, delusa e offesa. La notte passò e subito lasciò spazio al calore umido dell'estate bolognese. Serena odiava l'estate, una ragazza sempre vestita di nero può solo odiare l'estate umida ed appiccicosa, uscì di casa tra gli improperi della madre che l'accusava di non aver fatto il letto e attese Luca al solito incrocio vicino all'edicola. Il ragazzo arrivò, con gli occhi pesti di chi ha dormito poco, una maglia dei Mayhem e musica a palla. Lei salì senza dire una parola, come se stesse facendo un grosso sforzo. Lui le chiese subito scusa per il ritardo, lei gli disse subito "non mi piace questo, non hai l'ultimo?" Luca si affrettò a cambiare la cassetta mentre gli scooter gli sfrecciavano a fianco nel traffico cittadino. Luca abbassò la musica e le disse "lo sai, a proposito del libro che ti ho prestato.." lei taceva, guardava un vecchio che portava a spasso il cane e si chiedeva chi tra il vecchio e il cane era più penoso, Luca continuava "..insomma, i miei lo hanno visto..e ..ecco..ci ho pensato.. tutta la notte.. perchè ti piacciono quelle cose? sono cose brutte.. io ti voglio bene.. sento che non stai facendo la cosa giusta.. e mi sembra che tu non mi ascolti mai.." Serena continuava a guardare fuori, tacque finchè gli disse, indifferente "c'è un posto lì, dietro al cassonetto.." e alzò di nuovo la radio. Luca parcheggiò, scese dalla macchina assieme a lei e gli disse, abbassando leggermente gli occhi, "Serena, ascoltami, una buona volta, io vorrei dirti qualcosa di importante.. pensa al tuo futuro.." lei questa volta cercò il suo sguardo, che lui non riuscì a sostenere e gli disse, ridendo "ma da grande cosa vuoi fare? il prete? parti bene, sei pure vergine!!". Luca rimase ammutolito e arrossì, lei aveva detto le ultime parole a voce alta, per farsi sentire dalla gente che passeggiava per i portici, per schernirlo e per farlo vergognare.. lei si accese una sigaretta e attese che lui le si mettesse a fianco, camminando rapidi per le vie del centro. Luca non disse più una parola, lei guardava i ragazzi che passavano in pantaloni corti e che ricambiavano gli sguardi, lui non le disse niente quando la seguì docilmente nel sottopassaggio, non le disse niente quando riemersero e si dovettero coprire gli occhi accecati dal sole che si apprestava pian piano a far bollire la città, non le disse niente vedendola camminare in equilibrio precario sulla sponda rotta di un marciapiede sulle sue alte e scomode scarpe nere. Luca osservava la scena come se avvenisse lontano mille miglia da lui, completamente immerso nei suoi pensieri, vide Serena che inciampava e cadeva nella strada, sentì il rumore terribile e disperato dei freni del taxi che gli stava piombando addosso e udì l'impatto, un suono talmente brutto e cupo che mai più avrebbe scordato.. Serena aveva il marciapiede davanti a sè sgombro, ma preferì stare in equilibrio sul bordo sconnesso, per sfidare il suo equilibrio, come in passato aveva sempre sfidato ogni cosa, dai genitori alla scuola alla chiesa fino all'amore, mai provato per nessuno, per lei esisteva solo il sesso. Il suo adorato stivaletto cedette e lei cadde in strada, il suo pensiero, mentre cadeva, era per la figura vergognosa che una come lei, sempre perfetta, avrebbe fatto davanti a Luca. Non riuscì nemmeno a battere la testa per terra, non si rese conto che un taxi l'aveva travolta, non prima di capire che sarebbe morta, quasi subito.. era per terra, il sangue che la circondava era il suo.. aveva gli occhi chiusi, il dolore era ad una soglia inimmaginabile, ma vedeva, vedeva il demone che le si avvicinava, con aria soddisfatta, lei lo riconobbe, fece per sussurrare il suo nome ma dalla bocca gli uscirono solo sangue e poltiglia, il demone cominciò a tirarla per le braccia ridendo, lei non poteva opporsi, non poteva urlare.. la portò giù per un pozzo, dove lei cadde sempre più giù.. sempre più giù.. mentre le grida disperate di Luca e l'acqua che le veniva posata sulla fronte erano lontane lontane.. e mentre il demone la guardava bruciare poco a poco nella selva di fiamme dove infine l'aveva buttata e dove avrebbe bruciato per sempre, capì che Luca aveva ragione, capì che tutta la tristezza e la rabbia erano nulla davanti all' Amore, capì che aveva tanta voglia di dirlo a tutti, mentre i diavoli banchettavano con il suo giovane corpo..
di Thor