Giace riluttante
riecheggiante astrazione,
ove luce si masturba
lui con rabbia cerca amore,

gira attorno e trova pace
nel sangue attonito sua preda
che silente or soggiace
ammaliato dal suo sguardo.

L'amplesso entra in mente
risuonante in suo stupore
e tremante in stretto abbraccio
nell'assalitore trova tepore.

Oh che tragica astrazione
vince oziosa il suo tremore,
in triste ormonia esso svanisce
lasciando spazio all'ossessione.

Gode inglorioso
del fluido fugace,
che impavido esce
dai vasi pulsanti

e trova rifugio
nel suo salvatore
impaurito da frecce
assassine del sole

e bagna le labbra
e collo ammaliante
di vene bluastre
tagliate dagli occhi.

Affamato d'amore
La preda s'accascia
Al petto virtuoso
Del dannato amante,

che silenzioso
nel suo candore
carezza gli specchi
del cibo morente,

e invidioso
di luce accecante
al collo azzanna
il vitale padrone.



di TristisMeminis