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O voi che silenziosi osservate la mia vita,
svelatevi al mio occhio mortale,
ascoltate il lamento del mio cuore,
prestate fede all’eterno sospiro.
Sola, unica, mortale. Non mi amo e soffro.
Alleviate le mie pene. Perché? Perché?
Portate il mio dolore a colui cui aspiro,
ditegli che ormai ho esaurito lacrime e pianti.
Il grido della mia anima si sta estinguendo
E questa fame, questa sete di lui
Più non mi da tregua.
Ditegli che l’attendo, per sempre sua.
Intercedete per me,
o partecipate della mia solitudine.
di Ligeia
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