Nel cuore della notte, ho visto un ragazzo solitario.
Si aggirava pallido, nel chiarore lunare,
simile ad una stella in quella luce argentea,
di quella magica notte.
In una vita ed in un tempo ormai non più suoi,
eppure inevitabilmente legatovi;
eccolo: un angelo di desolazione.
Sensuale assassino, dagli occhi cangianti
Tra ghiaccio e nube, ardenti come fiamme in un teschio.
Una figura immobile d’un bianco luminoso,
anzi, finemente splendente,
che affronta la storia e ne rimane immutabilmente cambiato
Dita lunghe come scolpite nell’avorio.
Candide e levigate, che danzano sulle vittime di una morte dolce e incantatrice.
Che regala baci d’argento: pungenti e inebrianti, come una lama intrisa di peyote.
Movimenti aggraziati, quasi felini.
Destinati al soffuso oblio notturno di un amante mortale,
come il più dolce dei veleni.
Incatenato dalla notte.
Sei innamorato di una luna, effimera e bugiarda.
Provi amore, ma non puoi veramente amare.
Vivi pur non vivendo.
Muori ogni mattino per poi risorgere ad ogni tramonto
Selvaggio solo a metà: segui il richiamo del sangue.
Incatenato alla notte, smarrito nel tempo, vivendo una sublime solitudine.
Sei entrato nei miei sogni: innaturale bellezza, morte immortale.
Hai rapito il mio cuore, relegandolo nella tua divina oscurità
Ti aggiri furtivo, sorpreso nel tuo nasconderti da un leggero tintinnare di campane funeree,
potresti mutarti in un raggio di luna e dissolverti per sempre lasciandomi,
drogata di te e delle tue tenebre.

di Akasha