Noi siamo i padri dei figli caduti,
serpi al tempo di mutar la cute
strisciamo sinuosi, zoppi e muti
sulle angoscie di lacrime perdute.

Soffice neve ricopre la tomba,
il popolo tutto s'abbevera triste
mentre nel fiume l'acqua torba
disseta le gole di povere bisce;

speranza divampa al verbar dell'ade
che tempo per anni ha avuto alla croce,
dal pugnal che or sacrificio cade
presto avrà un delitto atroce.

Profeta maledetto che gli animi smuove
cantò per tempi l'amaro miele,
ascesa del foco, come gocce piove
un demone soffia sulle macabre vele.

Giudici impiccati è il nome che vi addica,
la piramide dei re è ormai seduta,
seguir con attenzione quel che io dica,
spianar col sangue la giovane venuta.

Sogno disperso il loco celestiale,
canto furioso le vie degli umani,
parebbe diverso l'eco immortale
se solo sangue vi sia nelle mani.

Sogno l'oblio di un gioco mortale,
preghiera che piega verso contrario,
boia colpevole non vuol ascoltare,
lacrime nere versate al sudario:

unico giullare rimane il mio cuore,
gelida maschera sul caldo dolore
emozione alcuna tradisce chi muore,
continua perpetua la mia canzone.

di Lhogan Dark-Cript