Nel secondo libro della saga di Eyrbyggja vi è la storia di due grandi guerrieri islandesi, Aswid e Asmund.
I due uomini erano eroi e generali, nonché migliori amici.
Tanto forte era il loro legame che fecero un giuramento di sangue: se uno di loro fosse morto, l'altro sarebbe morto con lui.
Qualche tempo dopo Aswid si ammalò e morì, l'amico, Asmund, lo seppellì con tutti gli onori.
Nel tumulo fece disporre arredi ed oggetti preziosi ed anche gli animali che erano stati cari all'amico perduto, poi fedele alla parola data si calò nella tomba ed ordinò che l'entrata venisse sigillata.
Sedette quindi indeciso su come porre fine alla propria vita, ma prima che riuscisse a decidere come suicidarsi Aswid si svegliò dalla morte, non come un fantasma, ma come un vampiro assetato di sangue.
Aswid attaccò e uccise dapprima gli animali bevendone il sangue e sbranandone le carni, poi si avventò ancora bramoso di sangue sull'amico.
Trascorsero i secoli e la storia divenne leggenda e favoletta per spaventare i bimbi, un gruppo di tombaroli decise di scavare il tumulo della tomba dei due eroi alla ricerca dei tesori sepolti.
In barba alle dicerie relative all'infestazione della tomba ruppero i sigilli e calarono una corda per scendere.
Non credettero quasi ai loro occhi vedendone risalire un uomo; era Asmund, che sostenne di aver lottato per trecento anni con Aswid e che solo il loro provvidenziale arrivo aveva creato il diversivo che gli aveva concesso di porre fine alla vita innaturale di Aswid.
Raccontata la sua spaventosa vicenda il vecchio Asmund morì, gli furono tributati gli onori militari, mentre il cadavere del vampiro fu rimosso dalla tomba e bruciato poi le ceneri vennero disperse.