Sono trascorsi moltissimo anni, secoli, dalle prime zoppicanti teorie sulla nascita del vampirismo.
Molte sono le leggende del passato riguardo i vampiri, ricordiamo inoltre che in ogni parte del mondo il mito del vampiro ha una sua tradizione. Oggi le "legende" vengono proposte da scrittori, cineasti o dalla stessa rete, una volta le storie si trasmettevano oralmente, poi fu la volta delle incisioni o delle pitture o dei geroglifici, fecero seguito le prime scritture, la stampa e da qui iniziò il diffondersi sempre più capillare delle informazioni, o disinformazioni.
Per quanto possa affascinarci il mito e la leggenda, per quanto possiamo rimpiangere l'essere misterioso, affascinante, brutale ed amorale del vampiro "classico", è chiaro che, con il progredire delle scienze sia ovvio che un essere che si nutre di sangue debba necessariamente essere tanto furbo e sveglio da non lasciarsi dietro una scia di morti ad ogni spuntino.
Anche le "leggende moderne" hanno creato dei vampiri, che si sottomettono chiaramente alla regola de non farsi individuare come tali.
Quello che più pare essere interessante non è tanto l'aspetto etico o comportamentale di queste reature della notte ma le ipotesi sulle loro origini.

Discendenti di Giuda Iscariota
Questa teoria si divide essa stessa in almeno due filoni principali che vanno da quello di un patto fra Giuda e Satana per avere salva la vita terrena al costo della dipendenza dal sangue per se stesso e tutti i discendenti da lui generati.
Che Giuda venne punito dal Signore per il suo tradimento e per l'aver commesso il suicidio con la trasformazione in vampiro.

Discendenti dalle divinità antiche
Questa teoria vede i vampiri come discendenti o servitori degli antichi dei greci.

Discendenti da una razza aliena
Un'antica astronave fece naufragio in tempi preistorici sul nostro pianeta e l'unico nutrimento che questi naufraghi alieni potevano appena tollerare era il sangue umano.
Dopo un iniziale periodo di stermini presso che indiscriminati gli eredi genetici di questi alieni e della popolazione umana riescono ad imbrigliare la loro sete fino a trasformarsi in esseri in grado di aggirarsi fra noi senza farsi scoprire.

Evoluzionismo
Che i vampiri siano un'evoluzione naturale della razza umana, dati i loro leggendari poteri superiori a quelli di un comune essere umano.
Questa teoria vedrebbe come diretta conseguenza la scomparsa della razza umana-vampira, visto che finiti gli umani e restando soltanto gli "evoluti" questi ultimi di chi si nutrirebbero?

Una droga
Con il proliferare di tutte le droghe chimiche, medicinali innovativi e quanto altro la chimica e la farmaceutica stanno scoprendo o sperimentando qualcuno ha anche ipotizzato una droga che crei nei suoi fruitori una sindrome di vampirismo.
Il vampiro quindi non sarebbe che un drogato che una volta "infettato" dalla sostanza diventa tale.

Discendenza angelica
Pur sembrando di per se un paradosso qualcuno ha anche ideato dei vampiri che discendono direttamente dagli angeli.
Angeli visti si come esseri superiori ma totalmente "distanti" dall'umanità come pensieri o azioni, ma al contempo uguali come ricerca del potere personale.
In questo quadro i vampiri, servi vincolati per un secolo all'angelo creatore, diventano una sorta di esercito o bassa manovalanza, restando comunque sempre della sfera di comando del loro sire.

Tecnologica
I naniti e le loro potenzialità non sono sfuggiti alla costante ricerca di innovazione della teoria sul vampirismo.
L'alone di mistero della leggendaria civiltà di Atlantide ha dato lo spunto iniziale a questa interessante teoria: scienziati atlantidei avrebbero creato dei naniti per guarire le malattie dei corpi umani e per preservarli dall'invecchiamento, purtroppo questi congegni necessitano di sangue umano per restare attivi.
In caso il sangue non fosse disponibile, per rispondere al loro comando principale che è quello di sopravvivere, essi iniziano a distruggere il corpo che li ospita.
Il vampiro-nanitico è un essere umano a tutti gli effetti che deve mantenere costante l'afflusso di sangue nel proprio organismo per non scatenare contro se stesso i naniti che lo preservano dalla morte.

La prima cosa che possiamo notare di tutte queste teorie è che nessuno di questi vampiri è morto, o per meglio dire non-morto.
Ciò che rendeva il vampiro "immortale" nel passato era proprio il fatto che fosse impossibile uccidere un morto.
Oggi invece non si parla di morte, è come se l'idea stessa rifuggisse dalle menti di coloro che hanno ipotizzato le teorie sopra descritte.
Chiaramente sono più affascinanti, suscitano meno problematiche psicologiche legate alla necrofilia ma al contempo notiamo un'involuzione dei vampiri così come li abbiamo sempre conosciuti.
Per ora possiamo soltanto riportare queste teorie come si faceva con quelle di Jules Verne, catalogate a suo tempo come fantascientifiche ma con il passare del tempo divenute realtà.
Quasi a parafrasare il: si stava meglio quando si stava peggio, il vampiro ora dipende da banche del sangue, da umani felici e consenzienti di donare il loro sangue in cambio dell'effimero (e nella maggior parte dei casi creatore di dipendenza) piacere del morso vampirico.
I vampiri sono sempre più che non-morti nelle nostre menti qualunque sia la loro origine.