Una teoria tra le mura del monastero di Lione Il mistero che lega il vampirismo al sangue, in un abbraccio quasi magico, indissolubile, rappresenta un campo d'indagine molto attraente per chi si occupa delle creature della notte, o per chi, semplicemente, ne è affascinato. Vi sono importanti riferimenti già nelle Sacre Scritture sul nesso tra sangue e vita. Nel Levitico, ove si enunciano i rituali e i sacrifici secondo l'antica religione veterotestamentaria, è scritto: - Il Signore disse a Mosè:" Questa è la prescrizione perenne per le vostre generazioni: non dovrete mangiare né grasso né sangue.
Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. - Come è facile intuire, questa proibizione assoluta di nutrirsi del sangue è in aperto contrasto con quanto si sa essere caratteristico del vampirismo. Il passo biblico più famoso, però, è tratto dal Genesi e si riferisce ovviamente a Caino e Abele. Oltre ad essere suggestivo, questo passo mostra una cosa molto interessante per l'argomento che stiamo trattando: - Il Signore disse a Caino: " Dov'è tuo fratello Abele?" Egli rispose: " Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?" Allora il Signore disse a Caino: " Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello"…Disse Caino al Signore: " Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci e io mi dovrò nascondere lontano da Te; e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". Ma il Signore gli disse: " Però chiunque ti ucciderà subirà la vendetta sette volte!" E impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque lo avesse incontrato". - Il suolo ha bevuto il sangue di Abele per opera della mano di Caino. E la voce del sangue grida dal suolo.
Sono due passaggi estremamente interessanti. Tanto è considerato il sangue depositario del segreto della vita, da aver la capacità di "gridare" dal suolo, ovvero di testimoniare la propria sorte e di chiedere il giusto riscatto. Ma come è possibile che si dia tanta importanza ad un elemento corporeo quale è il sangue? La Bibbia non chiarisce in maniera esplicita questo mistero, molto probabilmente perché è un mistero e in quanto tale non va diffuso: non ve n'è bisogno alla luce della legge divulgata da Mosè. Molto di più si dice nel Nuovo Testamento: il sangue dell'Agnello ha la capacità di mondare tutti i peccati e questo perché il sangue è la vita. Si tratta però di una vitalità, quella del sangue, che deve in qualche modo connettere le capacità dell'anima a quelle del corpo di modo che esse possano essere manifeste attraverso la carne. Il sangue sarebbe, quindi, una linfa vitale con proprietà misteriose che vanno ben al di là da semplici questioni chimico - fisiologiche. La capacità stessa del sangue di mondare dai peccati o più semplicemente di essere mezzo di espiazione, è presente in altre culture. Non allontanandoci dal Medio Oriente, possiamo osservare come presso i popoli mesopotamici venissero praticati rituali di espiazione basati sul sangue. Sono noti, cambiando continente, i sacrifici umani compiuti dalle civiltà precolombiane, basati anch'essi sulla ritualità del sangue; ed è nota anche l'usanza, diffusa in ogni parte del mondo antico, ed ancora presente in qualche luogo in cui sopravvivono tribù ancestrali, di bere il sangue del nemico ucciso in battaglia per espiare la propria colpa e far rivivere, attraverso il proprio corpo e la propria anima, la forza vitale del defunto. Ho aperto questa parentesi, in modo superficiale, per citare questioni arcinote e delle quali non è nostra intenzione occuparci. L'intento era quello di sottolineare come la vitalità del sangue sia sempre stata presa in considerazione nell'antichità come un dato di fatto, acquisito e naturale, per quanto misterioso. E' invece nostro fine quello di parlare di una teoria che riteniamo piuttosto interessante a proposito dell'argomento: una teoria meno nota e non rintracciabile in testi ufficiali ed esoterici.


Nell'antico monastero di Lione pare essere ubicata la sede di una delle scuole esoteriche più importanti del mondo: "La Scuola della trascendenza e dell'universale". A capo di questa strana scuola, o setta, come direbbero alcuni, si dice esserci una leggendaria figura dell'esoterismo mondiale. Celato sotto lo pseudonimo di Kabaleb si nasconderebbe un uomo dai misteriosi poteri e dalla incredibile sapienza. Si dice anche che costui sia in vita da più di centocinquant'anni.
L'occupazione di questa enigmatica figura sarebbe quella di divulgare a coloro che fanno parte della sua "scuola", le sue dottrine, sotto forma di libelli. Questi libelli sarebbero poi distribuiti nel mondo sempre nel numero di mille copie, né una di più né una di meno, in lingua francese. Pare che sia consentita la traduzione in un'altra lingua per una copia soltanto e ad esclusivo uso dei maestri nei relativi paesi. Tutta questa storia sembra essere assolutamente inverosimile, e probabilmente è così. Però c'è qualcosa di vero in tutto questo: i libelli. Chi vi scrive ne ha avuto tra le mani una copia in francese e ha, com'è ovvio, avuto modo di leggerla interamente. Si parla di moltissime cose in quel libello, però a noi ne interessa una in particolare: il sangue. Secondo l'enigmatico vegliardo di Lione, l'uomo sarebbe costituito da tre corpi differenti, tutti collegati tra loro: il corpo fisico, il corpo dei desideri e il corpo del pensiero. Tutti e tre questi corpi sono materiali poiché, secondo l'antico maestro, anche lo spirito è materia, così come, ad esempio, anche gli angeli sarebbero costituiti di materia. Si tratta di una materia più "rarefatta", ma pur sempre di materia si tratta. Ecco quindi che la tradizionale triade di corpo anima e spirito viene risolta in corpo visibile, del desiderio e del pensiero. Cosa collega il tutto? Il sangue naturalmente. Il sangue è il fiume della vita: esso collega l'anima allo spirito e al corpo visibile e più pesante. In esso si convogliano tutte le esperienze fisiche, i desideri e i pensieri che l'ente uomo vive. In esso, in pratica, si condensa tutta la vita. Perdere sangue, infatti, è considerata una perdita di un certo rilievo: è come perdere una parte di se stessi.
Se riflettiamo un istante potremo ricordarci come in alcune sette non è consentito scambiarsi il sangue perché considerato un patrimonio assolutamente soggettivo. Il sangue è ciò che consente al corpo fisico di convogliare tutte le sue esperienze all'interno del corpo dei desideri, più leggero, prima della propria dissoluzione.
A sua volta, nell'ascesi, il corpo dei desideri dovrà convogliare, attraverso la propria entità materiale sanguigna, le proprie esperienze al corpo ancora più sottile e più puro, ossia quello detto del pensiero, ma possiamo chiamarlo anche spirituale.
Privare qualcuno del sangue è considerato un sacrilegio. Ne possiamo quanto meno intuire il perché da quanto si è detto. In effetti se qualcuno venisse dissanguato, stando a quanto riferisce questa teoria, perderebbe totalmente o quasi, il proprio bagaglio esperienziale, la propria sapienza, il proprio vissuto.
In altre parole, verrebbe recisa quella possibilità di sviluppo e di evoluzione di quella creatura, le verrebbero tarpate le ali. Infatti, per l'antico maestro, lo scopo dell'esistenza è l'evoluzione e il progresso continui: solo questo onorerebbe la creazione; ecco perché privare qualcuno del sangue sarebbe un sacrilegio.
Ed ecco anche perché questa pratica è molto diffusa in alcune sette sataniche.
Personalmente trovo queste teorie davvero affascinanti: esse spiegherebbero come mai sin dall'antichità il sangue sia stato considerato in un certo modo.
Tornando al vampirismo, mi vien da sorridere pensando a quanto blasfemi i vampiri possano essere considerati a Lione! Il vampiro sarebbe il male che più di ogni altro andrebbe combattuto ed estirpato.
Chissà se a Lione credono ai vampiri? Secondo voi?