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La leggenda sostiene che il vampiro sia quasi invulnerabile alle ferite, le sue carni si rigenerano provocando delle guarigioni velocissime.
Il signore della notte è in grado si sembrare morto per poi riprendersi, le normali ferite, mortali per gli esseri umani, non lo disturbano più di tanto.
Più antica è l'età del vampiro maggiore questo potere si sviluppa.
Secondo molti miti il corpo del vampiro cambia passando dalla mortale carne umana ad una sostanza molto più resistente, quasi marmorea.
Questo è descritto anche nei libri di A. Rice: quando parla dei due capostipiti della razza vampirica li descrive immobili e con il corpo della medesima consistenza della pietra.
Il vampiro è altresì in grado di curare le proprie ferite attingendo al proprio al sangue di cui si nutre e non soltanto: il vampiro può guarire le ferite umane con alcune goccie del proprio sangue.
Il potere di rigenerazione del vampiro è spiegabile con la credenza che il sangue sia sempre stato visto come elemento rigeneratore capace di ridare energia fisica e bellezza.
Anche la storia della contessa Batthory sembra avvallare questa credenza: la contessa infatti era usa immergersi in una vasca piena di sangue di vergine per mantenere intatta la propria bellezza e soprattutto per fermare l'invecchiamento del corpo.
Se analizziamo razionalmente una delle malattie che hanno forse causato il mito del vampiro: l'emofilia, ci accorgiamo che il potere rigenerativo del vampiro è assolutamente invertito.
Il vampiro ferito non guarisce prima di un essere umano, anzi le sue emorragie sono inarrestabili.
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