Il gioco di ruolo può essere concepito come una rappresentazione teatrale improvvisata.
I giocatori creano un personaggio con una storia e con degli scopi all'interno di una trama principale.
Il divertimento sta nell'interpretare al meglio il proprio personaggio rendendolo realistico, quasi vivo.
Il fine ultimo del gioco è assaporare fino in fondo la propria e l'altrui recitazione, nonché tutti gli aspetti dell'ambientazione in cui il gioco stesso si svolge. Chi gioca crea e racconta una storia.
Iniziare è facile: basta uniformarsi alle regole principali e di imparare ad usarle volta per volta.
Non essendovi un copione predisposto ogni giocatore sceglierà le proprie azioni o le parole dei propri discorsi rispettando le caratteristiche del suo personaggio.
Per giocare è richiesta la capacità di immaginare se stessi e gli altri, come personaggi fantastici che, interagiscono in luoghi diversi da quello in cui ci si trova.

Creazione di un personaggio
Ogni giocatore crea il proprio personaggio stabilendone il nome, il backgrownd, il carattere; nel backgrownd si specificano l'età, le conoscenze, le abilità, l'unico limite alla caratterizzazione del personaggio è la fantasia del giocatore.
Nel creare il personaggio si dovrà tenere conto, ovviamente, dell'ambientazione e dell'epoca in cui si svolge il gioco.
In ogni gioco di ruolo vi è un arbitro denominato Master. Il Master crea la trama principale, ne stabilisce luoghi e tempi e fissa i personaggi secondari che interagiscono con quelli dei giocatori e che spetta a lui interpretare.
Lo svolgimento della storia prende forma dalle scelte dei giocatori il Master, infatti, non può prevedere le azioni dei vari personaggi e deve adeguare volta per volta la trama, fermo restando lo scheletro principale di tutto il gioco.
Lo scopo dei giocatori è divertirsi e divertire attraverso la loro interpretazione il più possibile realistica.
Per dare spessore al personaggio non basta una sola partita, quindi occorre partecipare alle varie sessioni del gioco con una certa continuità.
Normalmente quando una sessione termina, la partita riprende, nella sessione successiva, dove e quando era stata interrotta.
In chat questo potrebbe risultare difficile quindi tendenzialmetne si creano partite che possano concludersi in tempi ragionevolmente brevi.
Si potranno utilizzare gli stessi personaggi per più partite.
Nel gioco si vince quando si raggiungono tutti gli scopi del personaggio, ma ciò difficilmente accade si potrà sopravvivere o morire, ma la soddisfazione maggiore sarà, in ogni caso, quella di aver interpretato al meglio il personaggio, di essere stato parte di una trama collettiva e d'averla resa unica con le proprie azioni e con la propria personalità.

Vampiri the Maquerade
Edito dalla casa editrice White Wolf, Vampiri the Masquerade, è il gioco di ruolo che propone un'ambientazione in cui, accanto agli uomini, agiscono creature magiche e potenti: vampiri, lupi mannari, spiriti, ecc. l'epoca è il presente.
Queste creature hanno preferito sin dai tempi più remoti celare all'umanità la loro esistenza. Tramando nell'oscurità esse cercano di guidare ed influenzare il mondo o semplicemente lo rifuggono chiudendosi nel proprio mistero.
I vampiri nascono con l'uomo. Nell'antichità essi manifestarono i loro poteri e furono adorati come Dei o temuti e rispettati come sovrani.
La reazione storica dell'inquisizione ne fece strage e i sopravvissuti crearono un codice segreto di regole, la più importante delle quali è: celare la propria natura agli uomini (Masquerade).
Ritornati ad essere oggetto di letteratura e fantasia i vampiri hanno sviluppato una propria complessa civiltà, gerarchicamente organizzata, fondata sull'egida dei più potenti e votata alla manipolazione del mondo umano e degli stessi vampiri.
Interpretare un vampiro significa dover convivere tra i propri sentimenti e la propria sete di sangue all'interno di un mondo in cui c'è sempre qualcuno che cerca di usarti e c'è sempre il rischio che gli uomini ti smascherino.
Il vampiro lotta tra le esigenze di una certa umanità, non completamente perduta ed il richiamo del sangue e del potere.
Il vampiro è potente eppure maledetto, umano sublime e mostro terribile.
Quando si crea il personaggio del vampiro non si può prescindere da queste caratteristiche.
A parte ciò non esistono stereotipi e la fantasia è libera di creare esseri dalle singolari personalità.