Quella accaduta a Salem nel Massachusetts all'incirca nell'anno 1690 fu da considerarsi una delle più grandi esplosioni di isteria collegata alla stregoneria.
Quello che forse è conosciuto come il più famoso processo per stregoneria: a carico di 141 persone ebbe inizio nel 1692.
I capo l'imputazione principale fu fornito da alcune ragazzine del villaggio che cominciarono inspiegabilmente a gemere e a urlare, sostenendo di essere state stregate da alcune donne del posto.
Gli inquisitori accolsero la tesi che il Maligno si servisse di gente malvagia per far del male o causare del male ai buoni.
Al fine di vanificare qualsialsi alibi difensivo fu sposata la tesi secondo la quale il Maligno, per proteggere i suoi malefici aiutanti, creava fantasmi di costoro in modo che, mentre i cattivi tormentavano le vittime, le loro immagini comparivano altrove occupate in attività innocenti.
Durante questo periodo di "parodia giustizialista" vennero impiccate 19 persone.
L’ultima sentenza capitale ebe luogo nel settembre del 1692.
Un contributo sostanziale a questa isteria di massa fu data da Cotton Mather.
Un attacco di convulsioni che Margaret Rule ebbe nella chiesa di Mather, sommata ad altri comportamenti anomali spinsero l'eminente prelato a riaccendere e rinfocolare l'interesse e il panico contro le presunte streghe di Salem. Il caso infatti stava lentamente smorzandosi.
Gli attacchi di Margareth furono indicati come segni di possessione diabolica e la giovane Rule fu tormentata al fine confessasse i nomi delle altre streghe sfuggite alla "giustizia".
Finalmente la ragione prevalse e dopo quattro anni circa da queste date i giurati firmarono una confessione giurata nella quale ammisero di aver commesso degli errori e chiesero perdono.