Le Streghe usano i cadaveri umani per uccidere gli uomini



Teoria:

Ai nostri tempi è consuetudine dei Maghi esumare i cadaveri umani per recare danno agli uomini, soprattutto cadaveri dei torturati e dei crocifissi.
Infatti non prendono materia per i loro sortilegi soltanto dai cadaveri, ma dagli strumenti del supplizio, corde, catene, pali, arnesi di ferro: è comune opinione infatti che in essi stia la forza e il potere per gli incantesimi magici.
Alcuni bruciano l'intero corpo fino a ridurlo in cenere, oppure gli uniscono altre sostanze formando un ammasso.
Battista Porta napoletano (Lib. 2 magiae naturalis c. 6) dice che ciò avveniva ai suoi tempi e di questo parla anche Plinio (Lib. 28 c.7).
Oggi questi fatti accadono ancora frequentemente in Germania, come dice Remigio (Libr. 2 cap. 3) che afferma di averlo appreso nel corso dei processi criminali.



Esempi:

Dusae cal. Octobris 1586
Anna Ruffa confessa di aver aiutato Lolla fattucchiera a disseppellire un cadavere che era stato sepolto da poco e di avere avvelenato una pozione con le ceneri di quello, da usarsi per la rovina sicura di coloro che volevano uccidere.

Forpachy sexto cal. Septembris 1587
Bricerio Mago è testimone della esumazione del cadavere di un bambino, esumazione eseguita dal padre, di nome Wolf, di mestiere fabbro.
Il fatto differisce dal precedente solo in un particolare: il cadavere non fu ridotto in cenere, ma venne bollito, e con la poltiglia fu preparato l'unguento.
Le ossa invece erano state ridotte in cenere da spargere sulle fronde degli alberi, per privarli dei frutti.

Guermingae 14 cal. Januarii 1589
Antonio Welch narra un fatto analogo raccontatogli da Nichel Gross e Beschess.
Due donne, ambedue a lui note per la complicità nella stregoneria, avevano esumato nel cimitero di Guerminger due cadaveri, che i genitori Bernando e Antonia Lerchen avevano seppellito da poco, e li avevano bruciati per i loro usi magici.
Prima si servirono di una spalla, poi delle costole e del braccio destro per fabbricare un lume diabolico ed usarlo quando volessero avvelenare qualcuno durante la notte. Le dita all'estremità bruciavano di una fiamma sulfurea e violacea; ma quando la fiamma si era spenta, le dita rimanevano intere e non tocche, come se non avessero servito da alimento per il fuoco.
E quindi potevano riaccenderle tutte le volte che ne avevano bisogno.

Hess Pittelangij 12 calen. Octobris
Giovanni mugnaio da Welferdingen aveva un bambino di un anno, che era la sua gioia.
Agatina da Pittelingen e Maietta da Hochit di nascosto lo sottrassero dalla culla e lo posero su un rogo ardente, che proprio per quello scopo avevano innalzato su un altissimo monte chiamato La Grife.
Poi raccolsero le ceneri e le bagnarono con rugiada presa dalle spighe delle messi e dalla cima dei germogli e dell'erba e formarono una massa friabile per spargerla sulle viti, i seminati e gli alberi, in modo da colpirli durante la fioritura e farli morire.



Dal Compendio delle Stregonerie di Frate Francesco Maria Giaccio, pubblicato in Milano in lingua latina nel 1608, su spunto del Malleus Maleficarum.
I testi riportati sono collocati nel secondo libro, capitolo II: "Le streghe usano i cadaveri umani per uccidere gli uomini".
Mi scuso per l'italiano non perfetto dello scritto, ma la traduzione non è mia, ed è avvenuta nel 1967, con un italiano decisamente antiquato.