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Innocenzo vescovo, servo dei servi di Dio, a perpetua memoria.
Desiderando con tutto il cuore, come richiede lo zelo del nostro pastorale dovere, che la fede cattolica, soprattutto nei nostri tempi, si accresca e si diffonda ovunque e che ogni eretica pravità sia espulsa dai confini della cristianità, noi volentieri rendiamo noti e concediamo nuovamente quei mezzi per i quali il nostro pio desiderio possa sortire l'effetto desiderato, e che perciò,una volta estirpati tutti gli errori grazie all'azione del nostro ministero, come il sarchiello di un accolto agricoltore, lo zelo della fede e l'osservanza sua vengano più fortemente impressi nel cuore dei fedeli stessi.

1. In verità, è da poco pervenuto alle nostre orecchie, non senza nostra grande afflizione, che in alcune regioni della Germania superiore come pure nelle province,città, terre , borgate e vescovadi di Magonza, Colonia, Treviri, Salisburgo e Brema, parecchie persone di ambi i sessi,immemori della propria salvezza ed allontanandosi dalla fede cattolica, non temono di darsi carnalmente ai diavoli incubi e succubi; di far deperire e morire la progenie delle donne e degli animali, le messi della terra, le uve delle vigne e i frutti degli alberi, inoltre uomini, donne,bestiame grande e piccolo e d'ogni sorta ; e ancora vigneti , giardini, prati,pascoli, biade, cereali,legumi per mezzo di incantesimi, fatture, scongiuri ad altre esecrabili pratiche magiche , eccessi, crimini e delitti;di affliggere e tormentare gli stessi uomini, donne, bestie da soma,bestiame grande e piccolo e animali con crudeli dolori e tormenti interni ed esterni; di impedire agli uomini di generare, alle donne di concepire e di rendere impossibile a marito e moglie di compiere il loro coniugale dovere.
Né temono di rinnegare con bocca sacrilega persino quella fede che hanno ricevuta col santo battesimo, e di compiere e perpetrare altri moltissimi e nefandi crimini ed eccessi , per istigazione del nemico del genere umano, con pericolo delle loro anime , con offesa alla maestà divina e con pernicioso esempio e scandalo dei più.
E ciò, sebbene i nostri diletti figli Enrico Institoris nelle surriferite regioni della Germania superiore in cui si trovano comprese anche le province,città, terre , diocesi ed altri territori simili, e Giacomo Sprenger in certe zone del Reno,domenicani entrambi e professori di teologia, siano stati nominati inquisitori dell'eretica pravità con lettere apostoliche che ancora esistono,pur tuttavia alcuni chierici e laici di quelle parti, presumendo di conoscere oltre la loro competenza, non arrossiscono di sostenere con ostinazione che,siccome nelle lettere di nomina [degli inquisitori] non erano state espressamente nominate quelle province, città, vescovadi, terre e gli altri luoghi predetti unitamente alle persone e ai loro delitti, essi tutti non rientrano affatto nella loro sfera di competenza e che pertanto ai predetti inquisitori non è lecito esercitare il proprio ufficio nelle province, città,vescovadi, terre e luoghi sopra citati e neppure di punire, incarcerare e correggere quelle persone per gli eccessi e i delitti surriferiti.
Per questo motivo nelle stesse province, città, vescovadi, terre e luoghi, tali eccessi e delitti restano impuniti non senza evidente danno delle anime e a scapito della salvezza eterna.

2. Noi, quindi, volendo rimuovere ogni genere di impedimenti, per i quali si potrebbe in qualunque modo ostacolare l'espletamento dell'ufficio di inquisitori, e provvedere, come ci impone il nostro incarico, con opportuni rimedi a che il flagello dell'eretica pravità e di altri eccessi di simile natura non diffonda i suoi veleni a danno degli altri innocenti, spingendoci a ciò soprattutto lo zelo della fede, affinché non accada che le province, città, vescovadi, terre e luoghi predetti della Germania superiore siano privati del debito ufficio dell'Inquisizione: stabiliamo con la presente , in virtù dell'autorità apostolica che sia consentito agli inquisitori surriferiti di esercitare l'ufficio inquisitoriale in quelle terre, che possano procedere alla correzione, incarcerazione e punizione di quelle persone per gli eccessi e i crimini predetti, in tutto e per tutto, come se nelle lettere surriferite province, città, vescovadi, terre, luoghi, persone ed eccessi di tal sorta fossero stati espressamente nominati. [Innocenzo VIII estende lettere e nomina alle più volte ricordate province, città etc. ed ordina agli inquisitori Sprenger ed Institoris di avvalersi di Giovanni Gremper, chierico della diocesi di Costanza e di altre persone per correggere , punire, incarcerare e multare quanti si troveranno colpevoli del crimine di stregoneria.

3. Si concede poi agli inquisitori di spiegare al popolo in tutte le chiese parrocchiali la parola di Dio.

4. Il Papa ordina in particolare al vescovo di Strasburgo di proteggere e collaborare con gli Inquisitori affinché non "siano essi molestati da qualsivoglia autorità , oppure impediti in qualunque altro modo": coloro che si opponessero a tutto ciò, di qualsiasi rango e condizione,siano scomunicati e colpiti con le più gravi pene ecclesiastiche , invocando,nei casi più gravi, "ove fosse necessario , l'aiuto del braccio secolare". […]

Dato a Roma in S. Pietro, nell'anno dell'incarnazione di Cristo 1484,dicembre 5 ("nonis decembris"), anno primo del nostro pontificato.