Tra gli individui ritenuti in grado di indicare i numeri vincenti da giocare, vi erano categorie di persone che avevano la caratteristica di partecipare contemporaneamente a due diverse nature ed in tal senso venivano ritenute marginali.
Nel caso ad esempio di persone disadattate, si riteneva che esse avessero la capacità di entrare in contatto con una dimensione sovraumnana preclusa alle persone "normali".
Vi è poi il caso degli "assistiti" che secondo la tradizione non avevano reciso il cordone ombelicale che li univa al mondo sovraumano prenatale poiché quando erano stati battezzati, era stato compiuto un errore nella declamazione della formula canonica usata per il rito del battesimo e così, per qualche "parola mancante", non si erano potuti "staccare" completamente dalla dimensione che precede la vita.
Altro caso emblematico è il "femminiello". In quanto partecipa a due diverse nature, quella maschile e quella femminile, egli è come se si trovasse a cavallo della necessità fenomenica della sortita; le possibilità logiche sono: vincere o perdere, indovinare i numeri oppure mancarli. Chi partecipa a due nature è come se avesse un piede nella scarpa fortunata ed un altro piede nella scarpa afflitta dalla scalogna. Egli non deve scegliere tra i due corni del dilemma, ma può dominarli entrambi e questo conferisce alle figure "di confine" una valenza magica.
I "femminielli" proprio per questo, spesso venivano scelti per tenere il cartellone nel gioco della tombola.