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Nella mia dimora antica... purpurea... vecchie candele ardono tra i libri ammuffiti.
Affiora lo sgomento... una sete incalcolabile mi guida alla luce della cucina scintillante...
é orrenda...
Ubriacata dall'allucinante prendo una caraffa colma di latte e bevo inebriata d'ambrosia...
ma sento inanimata che è ammoniaca.
La morte sembra accarezzarmi.
Fuggo!
Fuggo verso il nulla e mi sveglio in un mercato orientale
distorto, vuoto, insostenibile.
L'assimmetria danza con noi,
con rossi vestiti frangiati.
di Nessy
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