Un'idea, una forma, un essere partito dall'azzurro e caduto
in uno stige plumbeo e fangoso dove nessun occhio del cielo può penetrare;
un angelo, viaggiatore imprudente, tentato dall'amore del deforme,
dibattentesi come un nuotatore al fondo di un incubo enorme e pugnante, o funebre angoscia,
contro un gigantesco mulinello che cantando e piroettando nelle tenebre;
un infelice stregato nei suoi futili brancolamenti per fuggire da un nido di vipere, in cerca di una luce e di una chiave;
un dannato che discende senza lampada sino all'orlo di un abisso
la cui puzza tradisce umida profondità ed eterne scale senza rampe
ove vegliano viscidi mostri i cui grandi occhi fosforescenti
rendono la notte anche più nera facendo visibili solo se stessi;
una nave imprigionata nel polo come in una trappola di cristallo
che cerca per quale stretta fatale sia caduta in questo cacere...
emblemi netti, quadro compiuto d'una sorte irrimediabile
fanno pensare che al Diavolo riesca sempre tutto!



di Karen Koltraine