Questa figura è puramente di fantasia, nasce dalla penna di Bram Stoker nel suo celebre romanzo Dracula, fu poi modificata, trasformata o approfondita in altri romanzi o nel cinema.
Secondo il romanzo di Stoker, Van Helsing era un medico, studioso dell'occulto e del paranormale, chiamato al capezzale di Lucy dall'amico e collega Seward diagnostica il male della giovane come attacco di vampirismo, inizia e guida quindi la caccia al conte Dracula.
"[...] ho scritto al mio vecchio amico e maestro, il professor Van Helsing di Amsterdam che ne sa più di chiunque altro al mondo in fatto di malattie misteriose [...]
Si tratta, in apparenza, di un personaggio autoritario, ma è solo perché conosce ciò di cui parla meglio di qualsiasi altro. È un filosofo e metafisico, e uno degli scienziati più all'avanguardia del giorni nostri; e lo ritengo una mente assolutamente aperta. Questo, unito a nervi d'acciaio, a un carattere di ghiaccio, a una volontà indomabile, ad autodisciplina e tolleranza tali da non essere più semplici virtù ma benedizioni, oltre che al cuore più sincero e gentile che vi sia: ecco l'armamentario cui attinge nella nobile opera alla quale si dedica a pro dell'umanità, un'opera sia teorica che pratica, essendo che le sue concezioni sono di ampiezza non minore della sua capacità di suscitare simpatia.

Come scienziato occultista rivela quella che è la "teoria del contagio vampirico" da lui studiata da libri antichi e testi di occultismo particolarmente in voga nel periodo vittoriano di Stoker.
Prima di fare qualunque che è, lasciate me voi dire questo, che è frutto di sapienza ed esperienza degli antichi e di coloro tutti che hanno studiato i poteri di Non-morti.
Quando essi diventano tali, il mutamento comporta la maledizione dell'immortalità; essi non possono morire, ma devono continuare, un'era dopo l'altra, ad aggiungere nuove vittime e a moltiplicare i mali del mondo, perché tutti che muoiono per opera dei Non-morti diventano essi stessi Non-morti e predano per conto suo.
E così la cerchia continua ad allargare sé come le onde prodotte da una pietra gettata nell'acqua.

Non è possibile estrapolare la figura classica di Van Helsing dal periodo storico e dal contesto sociale in cui nasce: il periodo vittoriano in Gran Bretagna.
Van Helsing infatti incarna tutte le risposte ai problemi più o meno di pubblico dominio del tempo, alle scoperte scientifiche o alle teorie più "evolute".
Fu proprio nel periodo vittoriano che si iniziarono i primi tentativi di trasfusione sanguigna, con risultati non sempre positivi in quanto ancora non si conosceva il fattore RH del sangue, quindi spesso tali pratiche terminavano con la morte dei pazienti. I medici si rendevano conto che il problema stava nella "diversità" fra i vari tipi di sangue, ma non sapevano ancora come risolverlo.
Sempre in quel periodo di repressione sessuale "pubblica" proliferava una celata vita sociale "parallela" ed oscura rispetto a quella moralmente accettabile e pubblica. Quindi vi era un fiorire e proliferare di malattie veneree, anche in questi casi la classe medica annaspava alla ricerca di soluzioni.
A complicare ulteriormente la vita dei medici vi erano anche malattie fino a quel momento sconosciute importate dall'espansione dell'impero inglese fino agli antipodi del mondo, nasceva quindi un altro problema sociale la xenofobia.
Van Helsing, campione del bene, della scienza e della razionalità, è il paladino della crociata contro lo straniero Dracula: portatore di un contagio mostruoso, il vampirismo, della sovversione della morale, seduttore.
Il medico scienziato Van Helsing sperimenta, con successo, una trasfusione a Lucy intuendo che il contagio di Dracula è legato al sangue.
Forte delle proprie convinzioni religiose e delle proprie conoscenze occulte utilizza paletti, croci ed acqua santa per debellare il non-morto.
[...] Innanzitutto ha tolto dalla valigetta un discreto quantitativo di quelli che sembravano biscotti secchi e sottilissimi, accuratamente avvolti in un candido tovagliolo; poi, due manciate di una sostanza biancastra, simile a pasta o a gesso. Ha sbriciolato finemente i biscotti, mescolandoli alla pasta, che poi ha arrotolato in sottili strisce che ha preso ad applicare nelle fessure tra il cancello e gli stipiti della cappella. Lo guardavo alquanto perplesso e, siccome gli ero vicinissimo, gli ho chiesto che stesse facendo. Anche Arthur e Quincey gli si sono accostati incuriositi. Ha risposto il professore:
"Io sigillo tomba, per modo che la Non-morta non possa rientrare in essa.". [...]
"E che cos'è che usate?" Questa volta a porre la domanda era stato Arthur, e Van Helsing prima di rispondere si è tolto reverentemente il cappello: "Ostie consacrate. Le ho portate da Amsterdam. Sono stato autorizzato dalla Chiesa."
Era una risposta, questa, da tappare la bocca anche al più scettico di noi, e tutti ci siamo convinti che, di fronte a un proposito fermo come quello del professore - un proposito tale da permettere di fare un simile uso delle cose che più gli erano sacre -
[...]
Stoker è il primo forse a descrivere quella che poi diventerà nella tradizione dei cacciatori di vampiri il Kit del cacciatore ed il suo contenuto:
[...] Invece della sua solita borsa nera, questa volta Van Helsing ne aveva portata una lunga di cuoio, simile a una sacca da cricket ed evidentemente non leggera. [...]
Con la solita metodicità, Van Helsing ha cominciato a togliere dalla sacca i vari oggetti che conteneva e a disporli pronti per l'uso.
Per prima cosa, un piccolo saldatore e del piombo, quindi un bruciatore a petrolio che, acceso in un angolo della tomba, ha emesso un getto di gas ardente con fiamma azzurra; poi i suoi bisturi, che ha allineato a portata di mano; e per ultimo un paletto rotondo di legno, dal diametro di circa otto o dieci centimetri e lungo circa un metro, con un'estremità acuminatissima e temperata al fuoco.
E ad accompagnare il paletto, un pesante martello, quali quelli che in casa si adoperano nello scantinato per frantumare il carbone.[...]