9/11/2002
da Tara a Mina....sarà mai finita????


Indaffarata e sempre attenta
L’allieva pulisce gioiosa e contenta
La dotta insegnante riposa tranquilla
“Quanto era buona la dolce Milla”
dice ridendo con sguardo assorto
“Sempre detto che non bastava il piccolo orto!
Stasera cucineremo dolci e ricette
La pietanza è pronta, è già a fette”.
Tara canticchia, pulisce e lava
“La nostra fanciulla è sempre più brava
Non lascia traccia non sporca niente
Quasi quasi invito più gente”
Ad un tratto Tara urla:
“Maestra maestra dobbiamo tradurla,
la buona ricetta è scritta in cinese,
spero ci metteremo meno di un mese,
la figura ben promette
salvia, alloro e fini erbette
un buon vino accompagnerà il tutto
di Valeriana inizieremo col prosciutto!!
Un buon antipasto aprirà il pranzo
Non resterà nemmeno un avanzo
Il primo piatto sarà speciale
Nemmeno paragonabile al costoso caviale”
Il maggiordomo serve il secondo
La cena sarà lunga e lui già iracondo
Mina tossisce elegante e raffinata
Guarda il vecchino “Vuoi essere la prossima portata?”
Egli tace, teme spaventato
“Potrei essere il loro prossimo brasato
Meglio non fiatare e in silenzio servire
Prima che quelle due io faccia inferocire”
Nella mente del servitore passavano immagini
Mina e Tara che strappavano cartilagini
Passavano dopo a tagliare le dita
La sua clavicola era ormai uscita
Presto smise di pensare al decesso
Temeva che le due prendessero di lui possesso.
Smise di temere, si diede una calmata
Giusto giusto per l’ennesima portata;
di Valeriana lo stinco aveva nel vassoio
“San usare troppo bene quel rasoio”
Disse tra se il vecchio omino
Mentre versava nella coppa il buon vino
Mina comincia a parlare con Tara
Delle provviste in cucina e della nuova bara
Tara prende foglio e matita
Per stillar la lista tanto ambita
Carne, prosciutto, salame e pancetta
Anche la prossima sarà un’ottima cenetta
Nel mezzo della serata bussan alla porta
Entra una giovane con in mano una sporta
Mina si gira
Vede Tarina
Il ghigno maligno la fa pensare
Fra se si dice “La dobbiam mangiare”
Poi calcola e svelta pensa
Che non c’è spazio nella grande dispensa
“Giovane cara
Diletta scolara
Vivere la lasciamo
Ucciderla non possiamo”
“Ma potremmo, almeno, prenderle la sporta
dentro avrà qualche piccola scorta!!”
Mina continua affabile e dolce
“Speriamo ci siano arachidi e pandolce”
Ma il maggiordomo dalla cucina spiava
Tara lo vide, Mina rugnava
Avrebbe ai gendarmi tutto raccontato
Se le due non lo avessero sulla porta bloccato
“Te la sei voluta, te la sei cercata
prova a fiatare e di te faccio lombata”
Il servitore pietà chiedeva
Mentre legato sul divano sedeva.
Le fanciulle si guardano, non san che fare
Non posson di certo la polizia chiamare
“L’unica cosa, disse poi Mina,
è riaprir la fornace giù in cucina”
“Ma ho appena pulito” Tara avverte
“Calma, tesoro, vedrai che ci si diverte
Prima però la ragazza allontaniamo
Non deve vedere ciò che facciamo”
Tara saltella verso il pianerottolo
Spinge la giovane giù per il viottolo
Torna allegra, pimpante e arzilla
Prepara la salsa e la pasta barilla
L’anziano aiutante
Da subito febbricitante
Chiede in ginocchio di lasciarlo andare
Ma le due temono che egli possa cantare
Mina pensa “una botta in testa
Svanisce la memoria ma lui fedele resta”
Tara prende della prima puntata l’amato badile
Ancora posato sul vecchio sedile
Lo porge a Mina
Che con mossa felina
Prende la mira
E poco si gira
Verso la testa del malcapitato
Il vecchio badile è ben presto atterrato
Si accascia sul tappeto senza un lamento
La nostra bontà ha preso il sopravvento
Mina si siede stanca e silente
Tara la fissa con sguardo innocente
“Mia maestra Valeriana è morta
è stata l’ultima che abbiam messo nella sporta
d’ora in poi oneste saremo….”
….silenzio…..
“fino al prossimo pranzo che faremo