30/10/2002
Da Tara a Mina: ....di poema perisce


Tara zompetta
Verso di Mina casetta
Saltella prudente
Ma con fare un po’ assente
Porta un pacchetto
Elegante e perfetto
La sua Maestra da sé l’ha invitata
Pronta e felice da lei s’è recata

Bussa alla finestra
Appare la Maestra
“Prego entra non dubitare
oggi nessuno ti farà aspettare”

Tara entra e saluta gentile
Mentre appoggia l’amato badile
Un sorriso d’intesa le varca il volto
Mina non la farà aspettare poi molto
Nella cucina il silenzio è già alto
L’allieva la raggiunge facendo un bel salto
“Sento un profumo invadere la stanza”
Duce questo mentre Mina avanza
“Tè, dolci e qualche biscotto
Gli altri ospiti arriveranno alle otto
Prego assaggia, non far complimenti
Il torrone non ti farà male ai denti”
L’allieva sorride e afferra un pezzetto
Morde con grazia l’offerto dolcetto

Suona alla porta, arriva Costanza
Porta con sé una strana pietanza
Appoggia sul tavolo un enorme stampo
Ghigna e dice “Per voi non c’è scampo”
Mina scocciata
Sbuffa seccata
Si guarda attorno e vede il badile
Senza pensare afferra l’oggetto
In quattro e quattr’otto Costanza è sul letto.
“Presto, Tara, afferra la signora
Abbiamo di tempo solo che un’ora
Nella cucina la dobbiam portare
Questo per noi sì che è un affare”

Svelte svelte le due ragazze
Corron per la casa come due pazze
Mentre Tara accende il forno
Mina prepara svelta il contorno
Costanza grida ma le due non si spaventano
Mica si vorrà che esse si pentano
Il forno è caldo
Il morale è saldo
La giovane invoca pietà
Mina minaccia di tagliarla a metà
Zitta e mesta Costanza tace
Ma non riesce ancora a trovar pace
L’allieva la guarda mentre sviene lenta
“Speriamo che il tonfo poco si senta”

Mentre un sorriso accorto
Si palesa sul suo volto
Sente di Mina
La voce sopraffina
“E’ tutto pronto, corri, giungi
Presto non esitare, svelta pungi”
Tara afferra un enorme spiedino
Senza esitar punge di Costanza il piedino
La giovane urla ma senza possibilità
Mentre le due la osservano con ilarità
Mina sorride e con fare gentile
Chiude il forno
“Adesso torno
Non allontanarti, avremo da fare
Come sempre, del resto, prima di mangiare”

Mentre l’allieva attende la guida
Ella si aggira cantando l’Aida
“Cara Tara, il tuo pacchetto,
Ora lo scarto, sediamoci sul letto”
Con eleganza ma curiosità
La carta strappa senza pietà
Vede il dono, sentito e affettuoso
“Usarlo ora proprio non oso”
“Mia Maestra usate le spezie
Mentre io vi racconto le ultime facezie”

Mina si appresta a salare lo stampo
“E Costanza diceva che per noi non c’era scampo;
Povera, ignara, illusa e ingenua
Non sapeva che avrebbe dovuto lottare senza tregua”
Così dicendo alzò il fuoco
Sorrise all’allieva “Sono un bravo cuoco!”

Le due si siedono con decenza
“Dobbiamo avere di serie almeno la parvenza”
Suonano alla porta, Mina s’appresta
“Forza entrare comincia la festa”
Un sorriso all’allieva e la serata inizia.
Una voce si alza
“Dov’è Costanza”
Senza timore e senza fretta
Subito si risponde “E’ tornata a casetta
Ma non tentenniamo la cena è pronta
Forza mangiate
Presto assaggiate”
Le grida si alzano la musica parte
Questo si leggeva prima nelle carte

Tara stringe di Mina la mano
“Grazie Maestra, ma ora andiamo
Gli ospiti attendono il piatto forte
Dicono che se non mangiano sarà la morte”

Così dicendo spengono il lume
Tara sorride, bacia e ringrazia
“Alla prossima cena avremo Prudenza
Che della vita è la quint’essenza
Preparate il banchetto, non temete
Sarà anche quello un successo, vedrete.”